Passa ai contenuti principali

Come d'incanto nella fine del '400

Il 25 aprile il centro antico di Bitetto precipiterà, come d'incanto, nella fine del '400.
Più di un centinaio di figuranti animerà vicoli, piazzette,
ed accompagnerà i visitatori in un viaggio nella storia e nelle tradizioni.
Facendo frutto dell'esperienza maturata nelle passate edizioni, della professionalità, della creatività e dello studio approfondito nella ricostruzione filologica del vestir medioevale, un grande lavoro ha dato vita ai nuovi costumi.
Con essi il mercato prenderà vita permettendo a tutti di sentirsi,
almeno per un giorno, fuori dal tempo.

Proloco Juvenilia Vitetum


Gli abiti che a cavallo tra quattrocento e cinquecento indossavano gli abitanti di Bitetto, non si diffferenziavano da quelli diffusi nel resto della penisola, pur essendo divisa in tanti stati e regni, governati da diverse famiglie e dinastie. Lo stile di tali vestimenti conservava legami con il passato, senza subire il fascino a volte “stravagante” delle mode straniere che spesso influenzavano la casta nobiliare o patrizia e le corti italiane.

Gli abiti del popolo seguivano linee essenziali, adatte al lavoro, ma non per questo non si trovano assonanze con le vesti nobiliari nel taglio, nelle applicazioni delle varie stoffe dai toni diversi, dall’uso di sopramaniche e fessure che servivano per evidenziare la camicia sottostante.

Tali vesti venivano storicamente chiamate finestre dell’inferno (infatti lasciavano immaginare più che vedere le linee del corpo femminile). Gli uomini indossavano casacche o farsetti , spesso divisati (a due colori) o cordellati (rifinitura dei capi ottenuta da cuciture di fettucce di stoffa di vari colori), con mantelli, pellegrine o berretti con l’aggiunta di cinture e scarselle.

Le donne indossavano principalmente cioppe, camore, gamurre per le più ricche e guarnelli, vesti intere con una cintura sui fianchi. Le acconciature erano semplici, ma seguivano severe forme aiutate da panni, cercini, cuffie, pellegrine con almuzio, glympe (soggolo) e soprattutto da ornamenti floreali, unico vezzo per le donne del popolo. Gli abiti a loro destinati sono stati realizzati con tessuti di panno e di lana dai colori “terrosi”, nelle tonalità del marmorino (castoro), monachino (marroncino), sbiadito (grigio), perso (termine che indicava tutti i colori che perdevano consistenza nel tempo), festichino (verde), verde muschio, blavento (celeste), morato non di grana (rosso scuro). I costumi liberamente interpretati, nascono dall’unione delle fonti storiche e iconografiche che ci hanno tramandato, con l’aggiunta di criteri sartoriali ma soprattutto delle leggi Suntuarie dell’epoca, che dettavano regole precise e ferree alle varie classi sociali, più un pizzico di creatività e fantasia. L’equipe composta da Marco Tarulli, Stefania Scaraggi e Teresa Calvone, ha progettato e creato seguendo questi parametri i costumi per l’XI edizione del Mercato Medioevale, utilizzando tagli, stoffe, passamanerie e decori realizzati a mano e studiati appositamente su ogni singolo costume.

Marco Tarulli







Hanno collaborato

Costumista: Marco tarulli
Tagliatrice storica e responsabile sartoria: Stefania Scaraggi
Sarta: Teresa Calvone
Addetti ai costumi: Mario Barnaba, Grazia Turchiano, Marianna Piccininni, Michele Damone, Antonella Giordano, Giuseppe Quaranta, Arcangelo Silecchia, Saverio Proscia e Annamaria Proscia.

Commenti

Anonimo ha detto…
ragazzi state facendo un ottimo lavoro!!! forza!!! continuate così...! grazie a voi queste manifestazioni popolari continuano ad esistere!!!

Post popolari in questo blog

XXI NOTTE DI SAN GIOVANNI

  Con tanto entusiasmo per essere ritornati finalmente ad organizzare un Evento con la E maiuscola, vi invitiamo giovedì 23 giugno alle ore 21 nel centro storico di Bitetto alla XXI EDIZIONE DELLA NOTTE DI SAN GIOVANNI ❤️
  LIBRI DIGITALI Da un po' di tempo ormai abbiamo avviato un nostro progetto di digitalizzazione del patrimonio librario su Bitetto. Sono molti gli autori che nel corso del tempo hanno dato vita ad opere e scritti su Bitetto, la sua storia e il suo patrimonio artistico e culturale. Questi testi alle volte ormai datati sono diventati con il passare degli anni sempre più rari e di fatto non più reperibili sui comuni canali commerciali, venendo cosi meno a quella funzione di divulgazione che ne aveva animato gli autori, con queste modalità contiamo di ridar nuova vita alle opere e all'impegno che gli autori vi hanno dedicato, consapevoli che solo la conoscenza dei nostri tesori e della nostra storia può rilanciare un serio progetto di Valorizzazione del nostro territorio. da ora è possibile scaricare o visionare i seguenti testi dai link in elenco - Bitetto nel Medioevo, Lino Fazio https://drive.google.com/file/d/1b6V9lzInZo6m65TnnNZLsNJZiAwS89NE/view?usp=sharing - Bitetto, Vecchi

Bitetto, fra storia e leggenda

Un breve video promozionale con cui la Proloco Juvenilia Vitetum vi invita a visitare il nostro sito e partecipare a tutte le nostre manifestazioni nel corso dell'anno. Buona visione!